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LA PROGRAMMAZIONE NEL SETTORE GIOVANILE

di Fabrizio Ercolani

di Fabrizio Tafani

In questo breve preambolo cercherò di far comprendere come poter sviluppare in modo adeguato lo sviluppo delle capacità di gioco nelle varie categorie del settore giovanile attraverso alcune mie esperienze e conseguenti riflessioni fatte durante la mia carriera di allenatore e preparatore fisico.

Nell’ambito del settore giovanile è necessario e basilare dedicare studio, attenzione e conoscenza del lavoro che si propone, analizzare se il programma proposto sia attinente all’età ed al grado di qualificazione dei ragazzi che abbiamo di fronte ricordando che al centro del progetto c’è sempre un bambino od un ragazzo con le sue qualità ma anche con i suoi difetti.

Quindi la prima regola da tenere presente nella programmazione del processo di allenamento sarà quella di comprendere le necessità del bambino/ragazzo ed avviarlo o consolidarlo nella disciplina sportiva più affascinante che esiste, ovvero sia “il gioco del calcio”.

Ho particolarmente a cuore questo “mondo” visto la complessità e la delicatezza di un’attività che racchiude varie fasce di età e dove non bisogna assolutamente dimenticare gli importanti risvolti sociali ed educativi fondamentali per la corretta maturazione sportiva e sociale di un bambino/ragazzo.

Durante la mia lunga carriera, iniziata proprio nel settore giovanile tante e troppe volte mi è capitato di vedere tecnici utilizzare la metodologia del copia ed incolla; ricopiare il calcio professionistico non significa proporre esercitazioni idonee, anzi il più delle volte ciò comporta un ostacolo insormontabile per un giovane calciatore.

Il bambino non è un adulto in miniatura e la sua mentalità non è solo quantitativamente, ma anche qualitativamente diversa da quella degli adulti, e per questa ragione un bambino non è soltanto più piccolo, ma anche diverso.

A tal proposito mi viene in mente un aneddoto: un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: “come spiegherebbe ad un bambino che cos’è la felicità?

“non glielo spiegherei” rispose, “gli darei un pallone per farlo giocare”.

L’attività perciò deve contenere tutti gli aspetti ludici e multilaterali attraverso una progressione didattica che consenta al giovane calciatore di apprendere e consolidare le varie componenti che nel loro insieme determinano il gioco del calcio.

Alla base di un corretto processo di allenamento quindi deve corrispondere una attenta e precisa programmazione didattica di partenza: Il giocatore di calcio per rendere efficace e redditizia la sua azione, deve essere in grado di adattare e scegliere le esecuzioni tecniche di base alle situazioni mutevoli che gli si presentano di volta in volta, ossia tutte quelle peculiarità che determinano la disciplina praticata. Lo scopo preciso per tutti i ragazzi che frequentano la Scuola Calcio e la successiva attività agonistica sarà quello di migliorare la loro abilità di giovani calciatori attraverso l’allenamento.

Perché si possa realizzare l’apprendimento di nuove abilità motorie si devono rispettare alcuni principi:

  1. il ragazzo deve capire comprendere cosa sta facendo;
  2. le esercitazioni proposte dovranno permettere al ragazzo di sperimentare varie soluzioni per poter scegliere quella più adatta;
  3. ogni attività dovrà prevedere momenti di esperienza, seguiti da momenti di analisi e di riflessione;
  4. l’allievo deve essere in grado di capire se la sua scelta è stata quella giusta;
  5. far capire al ragazzo che l’abilità acquisita potrà essere trasferita al gioco al quale lui dedica anima e cuore.

Programmare: è un processo che consente di organizzare il proprio lavoro determinando ciò che si intende raggiungere (gli obiettivi), le modalità con cui si intende perseguirli ed il controllo e la valutazione durante il loro svolgimento. Si può programmare nell’arco della carriera, nell’arco di più stagioni, nell’arco della stagione in corso e in quello della singola seduta di allenamento.

La prestazione calcistica del processo formativo può essere suddivisa in quattro componenti: tecnica, tattica, socio/psicologica e fisica; dovremo quindi agire con le giuste metodologie di allenamento in molteplici spazi formativi finalizzando, il più possibile in forma ludica, la seduta di allenamento.

Le capacità da sviluppare nel processo formativo sono: giocare, saper giocare individualmente e saper giocare in modo collettivo.

     Le fasi della programmazione:

  • analisi della situazione di partenza
  • determinare gli obiettivi da raggiungere
  • definizione dei contenuti da proporre
  • scelta dei metodi da applicare
  • monitoraggio e valutazione

L’azione didattica dell’allenatore

  • spiegazione di quello che si vuol proporre
  • dimostrazione pratica dei contenuti
  • controllo dell’esecuzione delle varie proposte
  • correzione ed analisi dell’errore

L’istruttore dovrà nei limiti delle proprie competenze e del buon senso:

  • predisporre un ambiente consono all’età determinando le regole e il rispetto per compagni ed avversari
  • infondere fiducia nei ragazzi
  • eseguire frequenti verifiche per capire l’apprendimento e lo sviluppo delle varie qualità
  • feedback continuo con i ragazzi importanti per la correzione
  • ricordarsi che il protagonista ed il centro dell’attenzione è il bambino/ragazzo e non l’allenatore ed il suo programma

Nel prossimo articolo prenderemo in esame in forma specifica le capacità coordinative, mentre nelle successive tappe andremo ad analizzare singolarmente i vari aspetti basilari per lo sviluppo del giovane calciatore soffermandoci in maniera più dettagliata sulla tecnica di base, sulla tattica individuale e sulle molteplici abilità motorie.

 

P. s. Fabrizio Tafani attualmente è preparatore atletico della Fiorentina. Nel suo curriculum esperienze come allenatore nel settore giovanile Orvietana Calcio; Preparatore atletico Orvietana Calcio 1° squadra (eccellenza/serie D); allenatore e preparatore atletico Usd Tor di Quinto (Roma). Come preparatore atletico professionista vanta esperienze presso le seguenti società: Piacenza; Chievo Verona; Brescia; Sampdoria; Palermo; Udinese; Sassuolo; Empoli e da ultimo Fiorentina.  Fabrizio Tafani è in possesso di Diploma Isef, di Laurea in scienze motorie, di aurea specialistica in scienze e tecniche dello sport. E’ Allenatore Uefa B e Preparatore Atletico Professionista

 

AIAC - Sede Provinciale di Viterbo

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