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Responsabilità sociale

di Fabrizio Ercolani

a cura di Mister Luciano Siddi

Chi di noi, addetti e non addetti ai lavori, non si è chiesto se da un anno a questa parte, coerentemente con i limiti imposti dalla situazione, si sia provveduto in forma individuale o di comparto, alla messa in atto di strategie volte a ridurre al minimo le conseguenze di natura psicofisica e sociale addotte ai giovani praticanti discipline sportive.

Difficilmente, trattandosi di un fenomeno ancora in corso, può aversi la piena cognizione degli effetti che una pandemia di queste proporzioni può aver causato a fanciulli ed adolescenti; si ha piuttosto la netta convinzione che molto di quel che oggi si è ad essi propinato sarà destinato nel tempo ad essere sottolineato con tratto rosso.

Una volta noti gli effetti potremo con maggior consapevolezza ed obiettività rivisitare  ogni decisione assunta, ogni strumento utilizzato da istituzioni governative e sportive ; allora si che potremo garantire l’adozione immediata di provvedimenti mirati a  diffondere concetti etici e promuovere un nuovo modello di  responsabilità sociale.

 Ma riflettendo “ a bocce ferme”, abbiamo attrezzato le aule per distanziare, abbiamo ruotizzato i banchi, costretto alla museruola , consentito all’erba spontanea di invadere i cortili e le aree diversamente destinate alle scorribande, ai giochi di gregge,  obbligato alla sanificazione costante, alla didattica a distanza: un mostruoso allontanamento da calore ed affètti, interrotte  drasticamente le attività sportive , poi disciplinate ad sensum dalle società di appartenenza talvolta per giustificarne l’appannaggio mensile.

Si pensi e si rifletta sulla utilità di quelle centinaia di video che hanno congestionato i mezzi di comunicazione suggerendo la ripetizione sistematica di esercizi di tecnica calcistica nei corridoi delle case, nei terrazzi, nei garages, sostituendo l’abituale compagno con un muro o con una serranda.

Mi chiedo se in gioco ci siano solo valori tecnici ed agonistici o valori socialmente responsabili.

Questa società dal caos accelerato, dall’aria pesante, ha oggi più che mai bisogno di vicinanza e di comprensione, di affetti e di emozioni: come tecnici abbiamo ampliato conoscenze sullo sviluppo di mezzi di allenamento , fatto esperienze metodologiche di varia natura, approfondito e sviluppato nuovi strumenti di lavoro, preso contatto con le  scienze biomediche : poco, a mio avviso, si sta facendo per dare allo sport connotati di etica comportamentale, efficaci risposte ai bisogni formativi, anche facilitando l’apertura a specialisti della formazione.

Consiglio a me stesso di allargare la visuale ponendo grande attenzione alle innovazioni culturali specifiche dello sport del calcio, senza però trascurare il periodo storico in cui viviamo, con le attuali difficoltà e problematiche ma ponendo in rilievo, anzi esaltando  la figura umana.

Il messaggio non è quello di abbandonare velleità di successi, tutt’altro: il costante perfezionamento delle metodologie di lavoro, dell’approccio didattico e dell’aspetto operativo deve accompagnarsi ad una comunicazione , ad un rapporto che agevoli la crescita del bambino / ragazzo avendo cura dei risvolti psicologici , figli del momento in cui viviamo.

 

Mister Luciano Siddi è allenatore Uefa B.  Ha iniziato la sua carriera con i giovanissimi regionali del Pianoscarano, prima di approdare alla Viterbese, prima nelle categorie giovanili e poi in Serie D.  Categoria che poi ritroverà alcuni anni dopo alla guida del Civita Castellana. Una carriera ricca di soddisfazioni che lo ha visto alla guida di tantissime squadre del comprensorio.  Vanta importanti collaborazioni con l’A.C. Milan Venezuela, l’A.C. Milan Costa Rica e l’A.C. Milan Guatemala. Dal 1991 al 2005 ha avuto esperienze con il calcio giapponese.

AIAC - Sede Provinciale di Viterbo

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